L’esigenza è lo stato di complicazione estrema di un essere, che implica in sé tutte le sue possibilità. Ciò significa che essa si tiene in una relazione privilegiata con l’idea, che, nell’esigenza, le cose sono contemplate sub quadam aeternitatis specie
. Come quando contempliamo l’amata mentre dorme. Essa è là – ma come sospesa da tutti i suoi atti, involuta e raccolta in se stessa. Come l’idea, c’è e, insieme, non c’è. Sta davanti al nostro sguardo, ma perché ci fosse veramente occorrerebbe destarla e, così facendo, la perderemmo. L’idea – l’esigenza – è il sonno dell’atto, la dormizione della vita. Tutte le possibilità sono ora raccolte in un’unica complicazione, che la vita andrà poi man mano spiegando – ha già, in parte, spiegato. Ma, di pari passo al procedere delle spiegazioni, sempre più s’addentra e complica in sé inesplicabile l’idea. Essa è l’esigenza che resta indelibata in tutte le sue realizzazioni, il sonno che non conosce risveglio.
Sonno che non conosce risveglio
Crediti
Quotes per Giorgio Agamben
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