Si era ancora all’epoca in cui non dubitava della sua vittoria; eppure, per la prima volta, fu sopraffatto dall’immensità del mondo, dal terrore della vecchiaia, da quello dei limiti che ci rinserrano tutti. Grosse lacrime rigarono il volto di quell’uomo che si credeva incapace di piangere. L’imperatore, che aveva portato le aquile romane su lidi inesplorati fino a quel giorno, comprese che non si sarebbe imbarcato mai su quel mare tanto vagheggiato: l’India, la Battriana, tutto l’Oriente oscuro di cui s’era inebriato a distanza sarebbe restato per lui un nome, una visione. L’indomani, notizie funeste lo costrinsero a ripartire. Tutte le volte che il destino mi ha detto no, ho ricordato quelle lacrime versate una sera, su una sponda lontana, da un vecchio che forse per la prima volta guardava in faccia la sua vita.
Sopraffatto dall’immensità del mondo
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