Stabilire un contatto oculare
Il mondo e pieno di possibilità meravigliose, allettanti, promettenti; sarebbe folle perdersene qualcuna legandosi mani e piedi con impegni irrevocabili…
Non sorprende che nella lista delle abilità di vita fondamentali che i giovani sono sollecitati a padroneggiare (e impazienti di farlo), cavalcare l’onda superi di gran lunga concetti sempre più obsoleti come «indagare» e «approfondire».
Come ha osservato Katie Baldo, consulente di orientamento nella Cooperstown Middle School nello stato di New York: gli adolescenti si perdono alcuni importanti segnali sociali perché sono troppo assorbiti dai loro iPod, cellulari o videogiochi. In aula mi accorgo continuamente che non riescono a salutare né a stabilire un contatto oculare.
Entrare in contatto con lo sguardo e ammettere la prossimità fisica di un altro essere umano sono sinonimi di spreco, in quanto equivalgono a dedicare del tempo, scarso e perciò prezioso, ad «approfondire»: decisione che costringerebbe a smettere, o impedirebbe, di cavalcare tante altre superfici invitanti. Nella vita di emergenza continua, le relazioni virtuali hanno facilmente la meglio sulla «roba vera». Il mondo off-line invita i giovani a essere in costante movimento; simili sollecitazioni servirebbero tuttavia a ben poco se non fosse per la capacità, basata sull’elettronica, di moltiplicare gli incontri inter-individuali trasformando ciascuno di essi in un atto rapido, superficiale e «usa e getta». Le relazioni virtuali sono corredate dei tasti «cancella» e «spam» che proteggono dalle conseguenze scomode (e soprattutto dispendiose in termini di tempo) delle interazioni più approfondite.

Crediti
 Zygmunt Bauman
 Capitalismo parassitario
  1763-1828
 SchieleArt •   • 



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