Succhiare la bocca
Per noi occidentali baciare è sempre e comunque un fatto di labbra. Mentre la filematologia, cioè la scienza dei baci, dice chiaramente che in molte culture le manifestazioni amorose non sono necessariamente orali. Ma impegnano altre parti del corpo. Gli Inuit, meglio noti come Eschimesi, per esempio, si scambiano effusioni, ma anche convenevoli, strofinandosi teneramente o calorosamente il naso. E cosí pure Malesi e Polinesiani. Charles Darwin sostiene che questo approccio nasale risalga all’età della pietra e rappresenti una forma di riconoscimento olfattivo. Una manifestazione di compatibilità corporea. Che produce empatia, simpatia, legame, ma anche attrazione, passione, simbiosi. Tanto che in alcune regioni dell’India antica al posto di baciare si usava il verbo annusare. Chi avvicinava le labbra al viso del partner, invece che «ti adoro» diceva «ti odoro». E nella Cina tradizionale, ci si baciava accostando il naso alle guance e soffiando leggermente per far arrivare il proprio profumo. Del resto, è cosa ben nota che nell’attrazione erotica giochi una forte componente olfattiva. Insieme a quella tattile e gustativa. Tutte e tre presenti nel bacio. Che, in più, chiama in causa anche l’udito. Visto che lo schiocco, lo smack, il mwah, il chu, il più, il risucchio e altri suoni rappresentano l’essenziale componente rumoristica di ogni plaisir d’amour.
In realtà, come suggerisce l’etologo Eibl-Eibesfeldt, il bacio labiale e linguale è molto più diffuso di quanto appaia a prima vista. Intanto per l’origine filogenetica del gesto, derivante da operazioni alimentari ancora presenti e osservabili nelle scimmie antropomorfe. In questo senso baciarsi rappresenta la ritualizzazione di quello che in tempi remoti è stato uno scambio di cibo: nutrizione e protezione. E poi, anche nelle società in cui sembra assente, il bacio sulla bocca a un’osservazione più approfondita può rivelarsi presente, seppure in forma latente. Infatti sono molte le culture che accanto alla confricazione nasale o frontale, praticano anche il bacio labiale. Ma ragioni di tabú, segretezza, intimità culturale hanno confinato questo gesto in una sorta di semiclandestinità. È il caso della Nuova Guinea, di Bali o del Giappone. Nel Paese del Sol Levante si dice di solito che il bacio sia stato introdotto dagli Europei. Ma il bacio linguale anche in passato non era affatto sconosciuto, tant’è vero che in certe fonti medievali si mette in guardia la coppia dall’indulgere a questa forma di effusione amorosa. Ecco perché, più che i rapporti di coppia, a provare l’eventuale presenza o assenza del bacio, è casomai la relazione madre/figlio, che è molto meno carica di tabú e quindi più facilmente osservabile (Eibl-Eibesfeldt 1977, p. 175). In effetti nel Giappone tradizionale il bacio tra adulti ha poco a che fare con l’affetto e molto con il desiderio, come mostrano le stampe erotiche chiamate shunga, dove compare il kuchisū, cioè letteralmente «succhiare la bocca». Si tratta di un gesto trasgressivo di estrema licenziosità e fortemente stigmatizzato soprattutto se a compierlo sono i religiosi, perché si ritiene che la loro bocca sia destinata esclusivamente a trasmettere gli insegnamenti buddisti (Shigeru 1984, pp. 466-67).

Crediti
 Autori Vari
 Baciarsi
  Elisabetta Moro, Marino Niola
 Pinterest • Gustave Doré La prova della fede di Abramo • The Dore Gallery of Bible Illustrations




Quotes per Autori Vari

I veri sentimenti penetrano attraverso gli ostacoli e non esistono metalli né pietre né acqua o fuoco che possano fermare la forza del cuore. Nulla può superare quello che è unito dall'emozione, dal dovere e dalla ragione.

Jagdish Mehra; Helmut Rechenberg  Amate una ragazza con tutto il vostro cuore e baciatela sulla bocca. Allora il tempo si fermerà e lo spazio cesserà di esistere.  The Historical Development of Quantum Theory

Ci sono parecchi libri che dopo averli letti mi hanno lasciato per sempre diverso da com’ero prima, e penso che tutta la buona letteratura in qualche modo affronti il problema della solitudine e agisca come suo lenitivo. Siamo tutti tremendamente, tremendamente soli. Ma c’è qualcosa, quantomeno nei romanzi e nei racconti, che ti permette di entrare in intimità con il mondo, e con un’altra mente, e con certi personaggi, in un modo in cui non puoi proprio farlo nel mondo reale.  David Foster Wallace intervistato da Hugh Kennedy e Geoffrey Polk

Ricordare il passato serve per il futuro, così non ripeterai gli stessi errori: ne inventerai di nuovi. Scrivere la storia è un modo per sbarazzarsi del passato.

Colui che negli impedimenti vede la giusta prova per formare la propria personalità, oh come consolida la sua posizione di fronte al mondo!