La grande lezione di Borges non fu una lezione tematica, né di contenuti, né di meccanica. Fu una lezione di scrittura. L'atteggiamento di un uomo che, di fronte a ogni frase, ha pensato attentamente non a quale aggettivo mettere, ma quale aggettivo togliere. Cade poi in un certo eccesso, quello di mettere un solo aggettivo in modo che ci si senta un po' sorpresi. A volte può essere un difetto.
La vita, come un commento di un'altra cosa
che non raggiungiamo, e sta lì, alla portata
del salto che non facciamo. Ogni volta andrò
sentendo meno e ricordando di più.
Forse ho avuto paura che leggesse nella tua mano qualche verità su di me, perché sei sempre stato uno specchio terribile, una terribile macchina delle ripetizioni, e quello che chiamiamo amarci forse era che io ero davanti a te, con un fiore giallo in mano, e tu tenevi in mano due candele verdi e il tempo soffiava contro i nostri volti una lenta pioggia di rinunce e addii... Rayuela
A quel punto mi ero accorto che cercare era il mio destino, l'emblema di coloro che escono la notte senza alcuna precisa intenzione, lo scopo degli assassini di bussole.
La vuelta a Julio Cortázar en 80 preguntas Attualmente, ogni volta che si menziona Borges, la gente si divide immediatamente in fazioni ben distinte... In America Latina, direi. In altri luoghi è conosciuto come scrittore; mentre in America Latina, negli ultimi anni, oltre al suo lavoro come scrittore, abbiamo conosciuto i punti di vista geopolitici di Borges. Questo ha creato nei confronti di lui un antagonismo evidente da parte di molte persone che non possono accettare certi tipi di dichiarazioni fatte da qualcuno il cui parere ha così tanta risonanza nazionale e internazionale. Tuttavia, Jorge Luis Borges ha scritto alcune delle migliori storie della storia universale della letteratura. Ha anche scritto una Storia Universale dell'Infamia. Intervista di Hugo Guerrero Marthineitz
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