Superare l'opposizione tra idealismo e realismo
Sartre fu vivamente interessato da ciò che intese dire della fenomenologia tedesca. Raymond Aron trascorreva l’anno all’Istituto francese di Berlino, e, mentre preparava una tesi di storia, studiava Husserl. Quando venne a Parigi ne parlò a Sartre. Passammo insieme una serata al Bec de Gaz, in Rue Montparnasse; ordinammo la specialità del locale: il cocktail all’albicocca. Aron indicò il suo bicchiere: vedi, mon petit camarade, se sei fenomenologo, puoi parlare di questo cocktail, ed è filosofia! Sartre impallidì, o quasi, dall’emozione; era esattamente ciò che desiderava da anni: parlare delle cose come le si toccano, e che questo fosse filosofia. Aron lo convinse che la fenomenologia rispondeva esattamente alle sue preoccupazioni: superare l’opposizione tra idealismo e realismo, affermare a un tempo la sovranità della coscienza e la presenza del mondo quale ci si offre. Sul Boulevard Saint-Michel comprò l’opera di Lévinas su Husserl, edera così ansioso d’informarsi che, camminando, si mise a sfogliare il libro di cui non aveva nemmeno tagliato le pagine. Ma anche, ovviamente, la miseria operaia, il campo di deportati, l’umiliazione dell’ebreo o del colonizzato, la rivolta del Terzo mondo: che meraviglia! Che rivoluzione!

Crediti
 Simone de Beauvoir
 Pinterest •   • 




Quotes per Simone De Beauvoir

È necessario elevare le persone al livello della cultura e non abbassare la cultura al livello delle persone.

Di per sé stessa, l'omosessualità è limitante quanto l'eterosessualità: l'ideale sarebbe essere capaci di amare una donna o un uomo; indifferentemente, un essere umano, senza provare paura, limiti, od obblighi.

Per conoscere i propri limiti, bisognerebbe poterli superare: è come saltare oltre la propria ombra.

Ne conosci, tu, di persone felici?

Per parlare di sé, si deve parlare di tutto il resto.