Ivanovič Gurdjieff ha vissuto in un monastero nascosto a Bukara per almeno sei anni.
Lì imparò molte tecniche dalla scuola Sufi. Una di queste tecniche è ancora usata ed è che quando qualcuno entra nel monastero e diventa discepolo, gli viene data una targa con due scritte: da un lato c’è scritto Sono negativo, per favore, non prendetemi sul serio; dall’altra parte della targa c’è scritto: Sono positivo, sono amorevole, per favore non prendetemi sul serio.
E quando una persona sente che il suo umore sta cambiando, gira la targa, lo mette da una parte o dall’altra, a seconda di come si sente.
E da qui accadono molte cose, per esempio se qualcuno si sente male e vomita la sua rabbia, va bene! Non ti sta vomitando, sta espellendo qualcosa che lo disturba.
Solo quando questa divisione è finita e il discepolo non è più positivo o negativo, tutto si è calmato, quindi è completo e la targa viene rimossa.
Articoli simili
La compassione nel buddhismo
28/02/2025Il racconto di Mahasattva, un capitano che uccide per compassione, illustra come la motivazione possa trasformare un atto negativo in un gesto virtuoso, secondo gli insegnamenti buddhisti.
Riti di iniziazione: mito e realtà
02/01/2025I riti di iniziazione nelle culture primitive, analizzati attraverso il mito e l’esempio di Telemaco nell’Odissea, mettono a confronto il percorso di crescita del ragazzo e della ragazza verso l’età adulta. Un confronto tra la naturale transizione femminile e la ricerca identitaria maschile.
Tutto scorre
29/12/2024Guardo una foto di quando avevo sedici anni e ne guardo una d’oggi. Dio, come sono cambiato! Poi mi chiedo: ma quando è successo? Di notte? Mentre dormivo? E come mai il mattino dopo non me ne sono accorto?
Ancora nessun commento