Teilhard de Chardin e la creazione interdipendenteUna traduzione in ambito cattolico del concetto di genesi interdipendente si ebbe da parte del gesuita francese #PierreTeilhardDeChardin quando nel 1920, aprendo la strada alla nuova teologia della creazione (ma perdendo al contempo la cattedra universitaria e subendo una serie di persecuzioni da parte delle autorità ecclesiastiche che non cessarono sino alla morte nel 1955), affermò: A rigor di termini, Dio non fa: Egli fa sì che le Cose si facciano. Le cose, noi compresi, sorgono e tramontano grazie all’azione reciproca. Questo fa della relazione, e non della sostanza, la categoria principale dell’essere. Ne discende un’etica nel senso di reciprocità, per cui prendersi cura dell’altro significa prendersi cura di se stessi, e viceversa. E ne discende una spiritualità che fa dell’amore per il mondo, per ogni singolo frammento di mondo, la principale e imprescindibile manifestazione.

Crediti
 Vito Mancuso
 I quattro maestri
 SchieleArt •   • 




Quotes per Vito Mancuso

Dobbiamo lavorare per diventare semplici. Non è semplice essere semplici. È quello che a suo modo sosteneva Gesù: «Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli». Non si tratta di rimanere bambini, ma di diventarlo. Questo significa che il problema del senso della vita non è teorico, è pratico: consiste nel lavorare su di sé per diventare semplici e risultare veri, e così darci una mano gli uni con gli altri. Talora persino darci la mano, e camminare insieme.  A proposito del senso della vita

Non c'è prima Dio (soggetto) e poi l'ideale (predicato); no, prima c'è l'ideale, che è il vero e proprio soggetto e che assume una tale importanza per l'esistenza da rivestire il ruolo assoluto per descrivere il quale la mente umana coniò come predicato il concetto di Dio. In altri termini, non tanto: «Dio è amore», cioè prima Dio e poi l'ideale; quanto piuttosto: «L'amore è Dio», o anche: «L'amore è un Dio», cioè prima l'ideale e poi il concetto di Dio quale predicato che ne connota l'importanza suprema.  Non ti manchi mai la gioia

La vita contiene struggle (lotta), contiene bellum (guerra), che sono momenti spesso necessari alla sua manifestazione, ma nella sua essenza essa è un'altra cosa: è armonia, relazione, cooperazione, sistema; e quindi cura, il cui vertice è la relazione delle madri dei viventi con i loro piccoli. È nel rapporto madre-figlio che a mio avviso va colta l'intima essenza della vita: tutto il resto è contorno, senza dubbio presente, forse necessario, ma contorno.  Questa vita

La società sta andando verso un declino, per non dire dirupo, ed è chiaro che la filosofia può aiutarci interiormente. Certo, in questo momento storico non è che con la filosofia, l'etica, la spiritualità, si riesca a cambiare il mondo esterno. È evidente che questo processo nel quale siamo inseriti non è facilmente trasformabile e chissà per quanto tempo dovremmo ancora sopportare questa situazione sempre più problematica. Però, la filosofia, l'etica, la spiritualità e la coltivazione della propria interiorità ci possono aiutare a non diventare noi stessi vittime di questa situazione.

La pretesa di risolvere il discorso sulla vita e il suo senso in chiave scientista, e quindi di dichiarare chiuso il discorso su Dio e sul mondo spirituale perché non materialmente sperimentabili, appare come un'opzione a sua volta dettata dalla fede, da una particolare fede filosofica improntata al materialismo e al riduzionismo.


Riferimenti