Temerne l’opposizione
[…] E poi come potrebbe, una religione, aver bisogno del suffragio di una filosofia? Essa ha tutto dalla sua parte; rivelazione, scritture, miracoli, profezie, protezione statale, il sommo rango che spetta alla verità, consenso e venerazione di tutti, migliaia di templi in cui essa viene annunciata e praticata, stuoli di preti a essa votati e, ciò che conta più di tutto, l’inestimabile privilegio di poter inculcare le proprie dottrine alla tenera infanzia, le quali, così, diventano quasi idee innate. Per pretendere, in tanta ricchezza di mezzi, anche l’approvazione dei miseri filosofi, oppure per temerne l’opposizione, la religione dovrebbe essere rispettivamente più avida o più apprensiva di quanto sembri compatibile con una buona coscienza […].

Crediti
 Arthur Schopenhauer
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