
Qui si troveranno frammenti di teoria comunista, prodotti dal presente della lotta di classe e ad esso rivolti. Le formulazioni – nostre o altrui – alle quali daremo spazio, saranno contraddistinte tanto da un legame con l’immediato, quanto da una prospettiva generale ben precisa, che agiamo, che ci agisce, e che dunque ci sforziamo di comprendere: il comunismo come questione inaggirabile, sempre riemergente. Questo equivale a dire che:
a) la contraddizione tra proletariato e capitale ha una storia, dunque è soggetta al cambiamento;
b) la contraddizione tra proletariato e capitale è ineluttabile: è qui e pone il problema del suo superamento.
Nel 2011 abbiamo avuto i tumulti in Nordafrica e la rivolta dei proletari no future in Gran Bretagna; si potrebbe proseguire parlando della Grecia, del Cile, delle lotte operaie nelle officine del mondo Cina, Bangladesh etc. e di altro ancora. Ci sono l’approfondirsi della crisi capitalista e delle lotte dell’immenso proletariato mondiale, come espressioni di una crisi sociale montante. C’è lo spettro della guerra in sottofondo.
Aggiungiamo un dato. Ci sono individui e gruppi, all’interno del sottosuolo proletario, che si sforzano di comprendere le caratteristiche generali e i limiti delle lotte di oggi, e di individuare in esse i frangenti che prefigurano il superamento di tali limiti – in altri termini, il percorso odierno dalle lotte quotidiane alla rivoluzione. L’esistenza e la rapida proliferazione di questi poli convergenti su scala mondiale, testimonia – a dispetto della loro apparente irrilevanza – l’apertura, con un nuovo ciclo di lotte di classe, di un simultaneo ciclo di produzione teorica, che sta trovando la propria strada in mezzo ad un disorientamento pluridecennale, che le pretese soluzioni – opposte e speculari – delle ortodossie rivificate e delle erranze teoriche, non sono ovviamente riuscite a dileguare.
Questa multiforme produzione teorica si contraddistingue per almeno tre tesi comuni:
1) la fallacia dell’affermazione del proletariato come contenuto della rivoluzione comunista, e la crisi irreversibile del movimento operaio come elemento consustanziale alla ristrutturazione del capitalismo mondiale seguita al ciclo di lotte del ventennio 1960-80;
2) la comprensione del processo rivoluzionario a venire come autonegazione del proletariato, dissoluzione delle classi, trasformazione dei rapporti sociali in senso immediatamente comunistico – senza transizione socialista;
3) il comunismo come fine dell’economia e produzione di individui immediatamente sociali.
Oggi più di ieri, di fronte allo scacco dell’ideologia del capitale – della sua più che trentennale autocelebrazione – c’è la tentazione di dire: «Ecco, vedete – velo avevamo pur detto, e alla fine la Storia ci ha dato ragione – stiamo tornando al ’17!». Eppure noi rimaniamo poco convinti: la crisi del presente non equivale alla riproposizione del passato. Ma allora si tratta di individuare le discontinuità storiche e di spiegarle; si tratta di dire, insomma, in cosa la rivoluzione non può più essere la stessa e perché. Se la prospettiva della comunizzazione non è cascata dal cielo, se non è il bizzarro parto intellettuale di Tizio o di Caio, se infine non è una parola d’ordine politica che si contende con altre concorrenti il cervello della massa proletaria, allora si tratta di mostrare in cosa risiede la sua necessità. A partire da questa esigenza fondamentale si tenterà qui, di volta in volta, di problematizzare aspetti diversi della lotta di classe attuale.
Per questo fatidico primo numero – oltre ad un certo numero di traduzioni – abbiamo redatto un breve testo di carattere molto generale, con l’intento di sintetizzare il percorso di un anno e più di pratica teorica, il cui titolo – Lavori in corso – è più significativo di quel che si potrebbe supporre: ciò che si condensa nello spazio delimitato di queste pagine, non è lo sforzo di forgiare una dottrina infine conclusa, che bisognerà in seguito calare politicamente nella realtà della lotta di classe; è l’attività di un cantiere materialista, sempre aperto sul presente perché da esso prodotto. È proprio quest’immagine del cantiere permanente a rappresentare forse al meglio il processo rivoluzionario stesso: non realizzazione dello Spirito, dell’Idea né disvelamento della Verità, del Verbo, ma produzione storica.
La rivendicazione di una vita piena ⋯
Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo; noi vogliamo che gli uomini, affratellati da una solidarietà cosciente e voluta, cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il medesimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza.
... La libertà che vogliamo noi non è il diritto astratto di fare il proprio volere, ma il potere di farlo.
Errico Malatesta Il programma anarchico
Anarchismo, Filosofia politica, ManifestoL'incultura al servizio del nuovo capitale ⋯
Questa generazione è sempre più incolta e più imbrigliata fin dalla sua più giovane età, quella della scolarizzazione, in lotte riguardanti fenomeni sociali. Non conosce l'ortografia ma fa la raccolta differenziata; non sa chi sono Johann Sebastian Bach o Èmile Zola, ma vuole cambiare sesso a sei anni. I ragazzi ignorano il fatto di essere gli idioti utili del capitalismo verde, che li ha trasformati in consumatori connessi. Il loro cervello è diventato facoltativo.
Michel Onfray La nostra epoca è finita
Saggistica, Critica sociale, Filosofia contemporaneaL'amore come forza trasformatrice ⋯
Al limite stabilito tra il Sogno e la Realtà, lì inizia la Vita: ogni istante è fatto di dolore o di piacere; la felicità, quindi, si raggiunge solo quando vale la pena il cammino, però, è passeggera. E tutto ricomincia da capo - mistero indecifrabile, un grande miracolo -, dove ciò che ci muove è l'amore. Ma l'amore come rivoluzione, che, rendendo legittimi i nostri desideri e aspirazioni, ci permette di raggiungere pienamente la nostra individuazione in un processo di integrazione degli opposti.
Rogério Fonteles Castro Amore e rivoluzione
Psicologia, Spiritualità, PoesiaL'universalità del messaggio francescano ⋯
La vera rivoluzione francescana fu rendere universale il messaggio divino
Laura Montanari San Francesco. La forza dell'esempio
Agiografia, Storia della religione, SaggisticaLa lotta per il cambiamento climatico ⋯
La lotta contro il cambiamento climatico richiede un cambiamento radicale nel nostro sistema economico e sociale.
Naomi Klein Questo cambia tutto
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Il capitale di Karl Marx
Il classico testo marxista che analizza le dinamiche del capitalismo e le contraddizioni intrinseche che portano alla lotta di classe e alla rivoluzione proletaria.
Stato e rivoluzione di Vladimir Lenin
Un’analisi teorica e pratica delle condizioni e dei processi necessari per la rivoluzione socialista, correlato al tema della trasformazione sociale e politica.
Società dello spettacolo di Guy Debord
Un’opera critica che esplora il ruolo delle immagini e delle rappresentazioni nella società capitalista moderna, evidenziando le contraddizioni e le possibilità di rivoluzione, in linea con la critica della cultura capitalista.
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