Repressione come riproduzione socialeNell’era keynesiana dell’accumulazione del capitale, la spesa pubblica includeva il costo della riproduzione della forza-lavoro, ovvero sanità, pensioni e sussidi, educazione, repressione. Nel capitalismo ristrutturato la strategia è incentrata sulla riduzione della spesa pubblica, attraverso la privatizzazione di numerosi settori legati al pubblico. In realtà, e principalmente a causa di una popolazione che invecchia, ma anche di una più lenta imposizione della ristrutturazione in Europa ciò che è dovuto allo zoning capitalistico e della crescita del capitale finanziario/assicurativo negli USA, la spesa totale pubblica e privata per l’assistenza sanitaria e le pensioni, è aumentata in tutti i paesi sviluppati The Economist, 29/06/2010. Oggi, nel bel mezzo di una crisi del debito pubblico, tutte queste spese, ad eccezione di quelle per la repressione, sono delegittimate. C’è una costante riduzione del salario differito, e perciò la valorizzazione del capitale tende a disconnettersi dalla riproduzione della forza-lavoro.
Lo spazio pubblico delle città, che è l’espressione spaziale della libertà del cittadino-lavoratore, tende a scomparire, poiché considerato pericoloso e capace di facilitare improvvise esplosioni di scontento. L’esclusione della gioventù dal mercato del lavoro, definisce questa come categoria sociale pericolosa e man mano che la crisi si approfondisce, ciò vale egualmente per i teen-agers. Specificamente in Grecia, questi timori stanno crescendo all’interno della borghesia. «Anche il governo è ora a conoscenza del fatto che gli episodi antisistemici, specialmente fra persone giovani, tendono a straripare ben oltre i limiti del quartiere di Exarchia. Moltissimi giovani sono inclini a impegnarsi e a partecipare a gruppi molto aggressivi» To Vima, giornale quotidiano, 27/06/2010.
Per tutte queste ragioni, la richiesta di avere un salario, che è già un tema centrale nella lotta di classe su scala mondiale, sarà in futuro il terreno su cui i conflitti di classe si intensificheranno.
Questo tema creerà rotture all’interno delle lotte, che metteranno in questione lo stesso contenuto rivendicativo delle lotte.


Crediti
 Simone Lanza
 Frammenti di teoria del comunismo
  Il lato cattivo
  La produzione storica della rivoluzione nella fase attuale
 SchieleArt •   • 



Citazioni correlate

  • Questo processo, per cui un desiderio inammissibile diventa inconscio, è chiamato rimozione, che deve essere tenuta distinta dalla repressione, quest'ultima presupponendo che il desiderio sia rimasto cosciente.
     Carl Gustav Jung  

  • La lingua, il linguaggio, il ritmo sottostante alle parole, e che distrugge le parole, è l'esercizio sovrano della libertà individuale attraverso la lingua materna, il piacere di fargli dire altro (compreso il contenuto) da ciò che ci ha insegnato. Le parole non hanno morale. Io non sono il loro servitore, e non aspetto da loro che quello che gli darò la possibilità di diventare: dei mezzi di resistenza a tutte le forme di angoscia, a tutte le forme di repressione.
     Alain Jouffroy  

  • Negli Anni Sessanta noi abbiamo, letteralmente, sollevato il coperchio, fatto piazza pulita della repressione. E il mondo è cambiato soprattutto dal punto di vista dei rapporti umani, di quelli sessuali in particolare. Però nello stesso tempo si è anche aperto una specie di vaso di Pandora. [...] Pensavamo di scoprire una cosa e invece ne scoprivamo una diversa e di tutt'altro genere. [... ] Le speranze che si avevano negli Anni Sessanta si sono via via trasformate nelle delusioni degli Anni Settanta.
     Ian McEwan  

  • La morale della favola è che la teoria della crisi è un elemento essenziale della teoria comunista, ma non è un passe-partout. C'è una porta in particolare che non può aprire, ed è quella del passaggio ad una nuova forma di produzione e riproduzione della vita materiale. Qui, come altrove, minimizzare il ruolo della lotta di classe equivale a rimettersi alla buona volontà di individui generici, privi di attributi sociali.
     Karl Marx    Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850

  • L'uso della libertà minaccia da tutte le parti i poteri tradizionali, le autorità costituite... L'uso della libertà, che tende a fare di qualsiasi cittadino un giudice, che ci impedisce di espletare liberamente le nostre sacrosante funzioni. Noi siamo a guardia della legge che vogliamo immutabile, scolpita nel tempo. Il popolo è minorenne, la città è malata, ad altri spetta il compito di curare e di educare, a noi il dovere di reprimere! La repressione è il nostro vaccino! Repressione è civiltà!
     Elio Petri    Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto

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