Terrore ridotto a fuoco fatuo
Dallo spettacolo orale librettistico della versione shakespeariana all’esecuzione teatrale, protagonista onnivora è, come mai in precedenza, l’attorialità automatica del corpo fisiologicamente inteso, in che la voce sola (la differenziazione dei ruoli è variazione fonetica-umorale) è senza lingua; questo interno del corpo è fragorio (salivazione, peto, rutto, gorgoglio, etc.) amplificato dei resti della parola-suono masticata e vomitata, sbavata all’orlo della bocca. L’afasia di tanta orale umoristica, in questo intestimoniabile (s)concerto (… strepito e furia / che non vuol dire niente /) raddoppia l’aprassia d’un corpo, mummia velata e/o ricoperta di triplice armatura, che cieca brancola, nella cerca vana d’un orgasmo a svanire, tra gli espedienti dell’orrore (il terrore ridotto a fuoco fatuo) e dell’autospavento.

Crediti
 Carmelo Bene
 Opere
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Quotes per Carmelo Bene

Quel Pinocchio «che sono» è più che mai rifiuto a crescere, civilmente e umanamente. È lo spettacolo dell'infanzia prematuramente sepolta, che si risveglia e scalcia nella propria bara. Adulta è la terra-padre-avvenire che la ricopre.

Dov'è l'indolenza del sud, il sud dei santi come lo chiamo io? Ciascuno dovrebbe avere dentro di sé il proprio sud, il proprio sottosviluppo.

Minerale inclementia tua è mancata a gli occhi
s'è fuor dell'arte illusa che in beata
mistica statuaria l'apparenza
t'ha plasmato Quell'arte
al vuoto infausta
invidiata matrice de' larvati
capolavori 'n che
superba insulta inanimata tregua
d'assenti cose in storica immortale
gognaltare similvive morenti
rappresentar 'mirata
dall'orda de l'umano in suo crepuscolo
racconsolata invasa d'impensato
a tratti anch'essa
estatica miserrima
in non sa.  l mal de' fiori

Fino a che il Pensiero sarà di scena, noi non saremo mai la nostra Voce. Colei che ci sorprende.

Inanimata informe aorgica nolente
indifferentia tua si sta se no estasiata in essere prescelta
esplosa come dentro polare il cielo attonito
di bianche nubi 'n blocchi diacci sospesi
in dunque giù precipiti d'immane
eliogabalico dismembrato corpo
‘n che divelto seviziato indolore
d'asservita imbestiata artigianale inferna
febbrile ridda Dislocato franto
in t'è frammento innumere 'me resto
d'imperiale anamorfosi.