Teseo torna vittorioso ad Atene: ha ucciso il Minotauro e liberato le vittime destinate al sacrificio. Atene, finalmente, non è più schiava di Creta. Egli ha però commesso una grave dimenticanza: non ha issato la vela bianca in segno di vittoria, come convenuto con il padre Egeo.
Vedendo da lontano la vela nera, segno del lutto, Egeo si dà la morte gettandosi dalla rupe. Giunto in porto, l’eroe assaporerà, insieme alla dolcezza della vittoria, l’amaro per la morte paterna.
Ancora una volta il mito ci offre un insegnamento: la felicità non è mai pura; mista ad essa c’è anche una stilla di sofferenza. Nella vita occorre dunque avere temperanza, sempre, nel dolore come nella gioia.
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