Tutt s'accongSono andata da nonna, le ho chiesto di cucirmi il bottone della camicia.
Mi ha guardata, e teneramente mi ha detto: picciré vieni qua, ti devi imparare a fare tutto. Altrimenti che fai quando io non ci sto più? Butti le cose perché non sai aggiustarle? Tutt s’accong. Ricordatelo sempre.
La guardavo. Con il suo ditale, la sua immancabile scatola di legno che ha da quando sono nata, piena di cose per cucire e accongiare.
Mi ha commossa. Perché lei viene da una generazione che cuciva i buchi ai calzini invece di buttarli. Quella generazione in cui si cambiava l’elastico alle mutande e dagli avanzi di un tessuto per lenzuola, si creavano camicette fresche, per i più piccoli. Perché nulla si buttava, nulla veniva sprecato.
Mentre la guardavo, fissavo la fede, che non ha mai tolto nemmeno dopo la scomparsa di nonno, anzi indossa anche la sua come ciondolo.
E ho pensato a tutte le volte che ha accongianto invece di buttare. A tutte le volte che ha ricucito e rammendato, in 50 anni di matrimonio.
Ha ragione lei, con il suo ditale e le sue fedi. Ha ragione la sua generazione che dava valore alle cose e alle persone.
Andiamo dalle nostre nonne e facciamoci insegnare a ricucire i rapporti, a rammendare il cuore e a ricamare nuovamente il valore della vita.
Tutt s’accong. Non lo dimentichiamo.

Crediti
 Maria Prisco
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Quotes casuali

Puoi cavare le viscere a tua sorella, puoi limare il cranio d'una bambina fino a fare spiccinare il cervello, puoi cuocere il tuo migliore amico, cavare le unghie i denti gli occhi il fegato di tuo padre, puoi giacere – se ci riesci – con tutte le tue consanguinee e nemmeno la scriminatura si muoverà a quel lucido, correttissimo, urbanissimo niente che è Iddio.Giorgio Manganelli
Ti ucciderò mia capitale
E Parigi in agosto era una città fantasma: i tempi di crisi non impedivano ai francesi di partire in massa per le vacanze. Benjamin osservò che perfino i profughi «mettono insieme i loro spiccioli» e lasciano la città – quelli che avevano qualche spicciolo, ovviamente. Era solo, e poteva viaggiare solo in sogno. «Penso ardentemente a Barcellona», scrisse ad Alfred Cohn.Howard Eiland
Walter Benjamin
O, vento largo di Orfeo,
te ne andavi verso i paesi marini -
e, accarezzando un mondo ancora non creato,
io dimenticavo l'inutile io.
Ho vagato in un bosco fitto di giocattoli
e ho scoperto una grotta celeste…
possibile che io sia proprio qui, ora
e che davvero arriverà la morte?
Osip Ėmil'evič Mandel'štam