Un acquisto prezioso
A mano a mano che passavano i giorni, prendevo a riconciliarmi con Bartleby. La sua costanza, la sua immunità da ogni sregolatezza, la sua incessante operosità (salvo quando preferiva immergersi in qualche trasognata contemplazione, all’impiedi dietro il suo paravento), la sua grande tranquillità, l’impassibilità del suo contegno in ogni circostanza, lo rendevano un acquisto prezioso. Una sua qualità primaria consisteva in questo: ch’egli era sempre là, primo al mattino, costantemente durante il giorno, ed ultimo alla sera. Nutrivo una straordinaria fiducia nella sua onestà. Sentivo che i miei più preziosi documenti erano al sicuro in mano sua. A volte, si capisce, non riuscivo, con tutta l’anima mia, a evitare di cadere in improvvisi sprazzi di collera contro di lui. Giacché era enormemente difficile tenere nella mente che tutte quelle strane particolarità, privilegi ed esenzioni inusitate, formavano il tacito accordo stipulato da Bartleby, in virtù del quale egli rimaneva nel mio ufficio. Talora, nella fretta di sbrigare qualche urgente pratica, senz’accorgermene chiamavo Bartleby, con tono secco e sbrigativo, a porre un suo dito, poniamo, su un pezzo di nastro rosso con cui stavo impacchettando alcune carte. Ben s’intende, da dietro il paravento la solita risposta: Avrei preferenza di no, giungeva immancabilmente; ed allora, come poteva una creatura umana, con le comuni debolezze della nostra natura, trattenersi dall’imprecare amaramente contro tanta cocciutaggine, contro tanta irragionevolezza?

Crediti
 Herman Melville
 Bartleby lo scrivano
 SchieleArt •   • 




Quotes per Herman Melville

In certe anime si libra un'aquila reale capace di tuffarsi in picchiata nelle gole più buie, per riemergere e salire talmente in alto da confondersi col sole. E perfino se restasse per sempre nella gola, quella gola si trova pur sempre tra le montagne, per cui anche nel punto più basso l'aquila di montagna volerà sempre più in alto dei suoi simili di pianura, per quanto questi tentino d'innalzarsi.  Moby Dick o la balena

Lascio una scia bianca e inquieta, acque pallide, facce più pallide, dovunque passo. Le onde invidiose si gonfiano ai lati per sommergere la mia traccia: facciano, ma prima io passo.

Lettera a Evert A Duyckinck - 3 marzo 1849  Io amo tutti gli uomini che si tuffano. Qualunque pesce sa nuotare vicino alla superficie, ma ci vuole una grossa balena per scendere a ottomila metri o più; e se questa non ce la fa a toccare il fondo, beh, tutto il piombo di Galena non basta a forgiare lo scandaglio in grado di farlo. Sto parlando dell'intero corpo dei palombari del pensiero, che si sono immersi nel fondo per ritornare a galla con gli occhi iniettati di sangue da che è cominciato il mondo.

Moby Dick si fa alleanza per divenire-animale.  Moby Dick

Per settimane e mesi, per anni, anzi per tutta la vita, io avevo atteso che qualcosa succedesse, un evento intrinseco che alterasse la mia vita e ora, all'improvviso, ispirato dall'assoluta disperazione d'ogni cosa, mi sentii sollevato.