UN AUTORITRATT
SONO PER ME E PER COLORO
AI QUALI L’UBRIACHEZZA ASSETATA
DI LIBERTÀ OFFRE TUTTO CON ME,
E PER TUTTI ANCHE, PERCHÉ TUTTI
AMO ALTRETTANTO, – AMORE.
SONO TRA I PIÙ NOBILI
I PIÙ NOBILI
E TRA COLORO CHE RICAMBINO
CHI RICAMBIA DI PIÙ
SONO UMANO, AMO
LA MORTE E AMO
LA VITA.
Egon Schiele 1910.
Il poema Un autoritratto di Egon Schiele, datato 1910, ci offre un’intima riflessione sull’identità dell’artista e sulla sua connessione con il mondo circostante. Questo poema, realizzato con matita indelebile su carta, misura 30×19.1 cm e presenta la firma e la data dell’autore in basso al centro.
Nel poema, Schiele esplora il concetto di sé e la sua relazione con gli altri. Si proclama come un individuo che rappresenta tutto per sé stesso e per coloro che cercano la libertà. La sete di libertà viene descritta come un’ebbrezza che offre tutto, e Schiele si identifica come colui che ama tutti e che è ricambiato nell’amore. Questa dichiarazione d’amore universale riflette la sensibilità e l’empatia dell’artista nei confronti degli altri esseri umani.
Schiele si considera tra i più nobili e tra coloro che ricambiano coloro che li ricambiano di più. Queste parole suggeriscono un senso di orgoglio e un desiderio di reciprocità nelle relazioni umane. L’autore si posiziona in un contesto di nobiltà morale e si presenta come qualcuno che si aspetta di essere apprezzato e ricambiato nella stessa misura.
Infine, Schiele afferma di essere umano e di amare sia la morte che la vita. Questa dichiarazione enigmatica può essere interpretata come un’esplorazione delle dualità dell’esistenza umana. L’autore riconosce l’intrinseca complessità della vita e abbraccia sia l’inevitabile destino della morte che la vitalità della vita stessa.
Il poema Un autoritratto è conservato presso il Leopold Museum di Vienna con il numero di inventario 4495. È stato contribuito alla Leopold Museum-Privatstiftung nel 1994. Questo poema è stato menzionato in diverse opere di riferimento, tra cui Schiele – Brus – Palme. Absturzträume curato da Roman Grabner e Hans-Peter Wipplinger, pubblicato nel 2018, Tracey Emin- Egon Schiele: Where I want to go curato da Karol Winiarczyk/Diethard Leopold, pubblicato nel 2015, e Egon Schiele. Melancholie und Provokation curato da Elisabeth/Diethard Leopold, pubblicato nel 2011.
Egon Schiele. Melancholie und Provokation di Elisabeth e Diethard Leopold
Questo libro analizza l’opera di Schiele, ponendo l’accento sulla sua capacità di esprimere malinconia e provocazione attraverso l’arte. Le opere di Schiele sono esaminate nel contesto della sua vita e del suo tempo.
Schiele – Brus – Palme. Absturzträume curato da Roman Grabner e Hans-Peter Wipplinger
Una pubblicazione che esplora le interconnessioni tra Egon Schiele e altri artisti, analizzando i temi dell’emotività e della vulnerabilità in relazione alla sua opera.
Tracey Emin – Egon Schiele: Where I want to go curato da Karol Winiarczyk e Diethard Leopold
Questo libro confronta le opere di Tracey Emin e Egon Schiele, evidenziando i legami tematici e stilistici tra i due artisti, in particolare la loro esplorazione della vulnerabilità e dell’emozione.
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