Un oggetto agisce sull'immaginazione
Non è mai possibile dirimere tutte le gradevoli e sottili questioni sull’identità personale, e occorre piuttosto considerarle come difficoltà grammaticali invece che filosofiche. L’identità dipende dalle relazioni fra le idee; e queste relazioni producono l’identità, attraverso l’agevole passaggio a cui danno luogo. Ma siccome le relazioni, assieme alla facilità del passaggio, possono diminuire sensibilmente, noi non disponiamo di nessun criterio corretto con cui dirimere qualsiasi disputa sul momento in cui acquistano o perdono il diritto di assumere il titolo di identità. Tutte le contese sull’identità degli oggetti posti in relazione sono meramente verbali, a eccezione del caso in cui la relazione delle parti generasse una qualche finzione o un qualche immaginario principio d’unione. Ciò che ho detto sulla prima origine e sull’incertezza della nostra nozione di identità, applicata alla mente umana, si può estendere con una minima, se non nulla, variazione a quella della semplicità. Un oggetto, le cui diverse parti coesistenti siano legate insieme da una stretta relazione, agisce sull’immaginazione in modo estremamente simile a un oggetto semplice e indivisibile, e non richiede, per essere concepito, uno sforzo di pensiero molto maggiore. Per questa somiglianza di operazioni noi attribuiamo anche a esso la semplicità, e fingiamo un principio di unione a suo sostegno, e come centro di tutte le diverse parti e qualità dell’oggetto.

Crediti
 David Hume
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Quotes per David Hume

Tutto è ignoto: un enigma, un inesplicabile mistero. Dubbio, incertezza, sospensione del giudizio appaiono l'unico risultato della nostra più accurata indagine in proposito. Ma tale è la fragilità della ragione umana, e tale il contagio irresistibile delle opinioni, che non è facile tener fede neppure a questa posizione scettica, se non guardando più lontano e opponendo superstizione a superstizione, in singolar tenzone; intanto, mentre infuria il duello, ripariamoci felicemente nelle regioni della filosofia, oscure ma tranquille.

La bellezza non è una qualità delle cose stesse: essa esiste soltanto nella mente che le contempla ed ogni mente percepisce una diversa bellezza.

Quando la società riduce la bellezza al consumo, l'ironia emerge come la risposta di chi cerca di distaccarsi dalla superficialità  Il sublime e il bello

Se disporre della vita umana fosse una prerogativa peculiare dell'Onnipotente, allora per gli uomini sarebbe ugualmente criminoso salvare o preservare la vita. Se cerco di scansare un sasso che mi cade sulla testa, disturbo il corso della natura, prolungando la mia vita oltre il periodo che, in base alle leggi generali della materia e del moto, le era assegnato. Se la mia vita non fosse del tutto mia, sarebbe delittuoso sia porla in pericolo sia disporne!

La ragione è, e dovrebbe essere, la schiava delle passioni  Trattato sulla natura umana