Un po' avanti o un po' a lato
Quel che gli intellettuali hanno scoperto a partire dalle esperienze politiche degli ultimi anni è che le masse non hanno bisogno di loro per sapere; sanno perfettamente, chiaramente, molto meglio di loro, e lo dicono bene. Ma esiste un sistema di potere che blocca, vieta, invalida questo discorso e questo sapere; potere che non è solo nelle istanze superiori della censura, ma che affonda molto in profondità, e molto sottilmente in tutte le maglie della società. Gli intellettuali stessi fanno parte di questo sistema di potere, l’idea che essi siano gli agenti della coscienza e del discorso è parte di questo sistema. Il ruolo dell’intellettuale non è più di porsi un po’ avanti o un po’ a lato per dire la verità muta di tutti; è piuttosto di lottare contro le forme di potere là dove ne è ad un tempo l’oggetto e lo strumento: nell’ordine del sapere, della verità, della coscienza e del discorso. È in questo senso che la teoria non sarà l’espressione, la traduzione o l’applicazione di una pratica, ma una pratica essa stessa.

Crediti
 Michel Foucault
 Gli intellettuali e il potere
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Quotes per Michel Foucault

La borghesia non si interessa ai pazzi; la borghesia non si interessa alla sessualità del bambino, ma al sistema di potere che controlla la sessualità del bambino. La borghesia si prende gioco dei delinquenti, della loro punizione o del loro reinserimento, che non ha molto interesse. Per contro, l'insieme dei meccanismi con cui l'aggressore è controllato, seguito, punito, riformato, si libera, per la borghesia, un interesse che funziona all'interno del sistema economico-politico generale.  Bisogna difendere la società

Suppongo che in ogni società la produzione del discorso è insieme controllata, selezionata, organizzata e redistribuita tramite un certo numero di procedure che hanno la funzione di scongiurarne i poteri e i pericoli, di padroneggiarne l'evento aleatorio, di schivarne la pesante, temibile materialità. In una società come la nostra si conoscono, naturalmente, le procedure d'esclusione. La più evidente, ed anche la più familiare, è quella dell'interdetto. Si sa bene che non si ha il diritto di dir tutto, che non si può parlare di tutto in qualsiasi circostanza, che chiunque, insomma, non può parlare di qualunque cosa.  L'ordine del discorso

Considerate che quel che è produttivo non è sedentario ma nomade; non immaginate che si debba essere tristi per essere militanti, anche se quello che si combatte è abominevole. È il legame del desiderio con la realtà a possedere una forza rivoluzionaria.

È il dispositivo della sessualità a istituire la nozione di sesso. La categoria del sesso è la categoria politica che fonda la società in quanto eterosessuale. Donna non si nasce, lo si diventa.

È la curiosità; la sola specie di curiosità, comunque, che meriti d'essere praticata con una certa ostinazione: non già quella che cerca di assimilare ciò che conviene conoscere, ma quella che consente di smarrire le proprie certezze. A che varrebbe tanto accanimento nel sapere, se non dovesse assicurare che l'acquisizione di conoscenze, e non, in un certo modo e quanto è possibile, la messa in crisi di colui che conosce?  L'uso dei piaceri