Calling Card from Egon Schiele with a Note for Franz Hauer in Vienna
Nell’immagine possiamo osservare una cartolina di Egon Schiele datata lunedì 3 marzo 1914. La cartolina è indirizzata al signor Hauer e contiene una breve nota scritta con inchiostro nero su carta. Misura 5,7×9,8 cm ed è un oggetto di grande interesse per comprendere la vita e le attività di Schiele in quel periodo.
La nota sulla cartolina è un chiaro esempio del tono informale e amichevole che Schiele adopera nella sua comunicazione con Hauer. Nella nota, Schiele chiede al signor Hauer di inviargli 40 corone, se gli è facilmente possibile, ma specifica che ciò non ha nulla a che fare con il ritratto che sta dipingendo del destinatario. Schiele afferma che il ritratto è esclusivamente per lui stesso, evidenziando la sua intenzione di realizzare un’opera d’arte privata senza alcuna intenzione commerciale.
La firma di Schiele sulla cartolina, stampata in modo chiaro ed elegante, aggiunge un tocco personale all’opera. Rappresenta un aspetto tangibile della personalità dell’artista e ci permette di entrare in contatto con lui attraverso questo semplice ma significativo oggetto.
La richiesta di denaro da parte di Schiele potrebbe far supporre che avesse bisogno di sostegno finanziario per sostenere la sua carriera artistica. Potrebbe anche indicare che Schiele stava cercando di gestire le sue finanze in modo oculato e chiedeva aiuto a Hauer, probabilmente un mecenate o un amico fidato.
La menzione di 2 nuovi disegni nella nota potrebbe suggerire che Schiele stesse progettando nuove opere d’arte e aveva bisogno di risorse finanziarie per portarle a termine. Questo ci offre uno spaccato della sua pratica artistica e della sua dedizione nel creare nuovi lavori.
La cartolina di Egon Schiele al signor Hauer è un’opera che rivela la sua personalità e le sue interazioni con persone importanti nella sua vita. Ci offre un’opportunità unica di entrare in contatto con l’artista attraverso la sua corrispondenza personale. La richiesta di denaro, l’informalità del tono e la menzione di nuovi disegni ci forniscono un quadro affascinante delle sfide finanziarie e artistiche che Schiele affrontava nel periodo in cui la cartolina è stata scritta. È un’ulteriore testimonianza del suo impegno nel mondo dell’arte e dell’importanza dei suoi legami personali nella sua carriera.

Riepilogo
Crediti
 Joe Conta
 Disegni di Schiele
 SchieleArt •  Calling Card from Egon Schiele with a Note for Franz Hauer in Vienna • 



Citazioni correlate

  • centauro (sostantivo maschile) ⋯ Appartenente a una razza che preesisteva all'odierna suddivisione del lavoro. Seguace dell'antica massima economica «Ogni uomo sia cavallo di se stesso». Fra loro il migliore fu Chirone che alla saggezza e alle virtù del cavallo univa la velocità dell'uomo.
     Ambrose Bierce    Il dizionario del diavolo

  • La luce EM, che trasmette le immagini sta cambiando. Ci sarà come già è successo sulla Terra circa 8000 anni fa (l'ultima volta,) l'inversione dei poli elettromagnetici e 3 giorni di buio, di cui parlano i Vangeli, (Cap. 12), ed anche il popolo andino degli Hopi.
    La catastrofe riguarda solo le apparenze, perché il cambio delle stagioni cosmiche fa parte del processo della fisiologia del processo universale.
     Vittorio Marchi  

  • Quel che non è leggermente difforme ha un aspetto insensibile; ne deriva che l'irregolarità, ossia l'imprevisto, la sorpresa, lo stupore, sono una parte essenziale e caratteristica della bellezza.
     Charles Baudelaire  

  • Benché le parole si approprino in noi di quasi tutta la vita, sussiste in noi una parte muta, nascosta, inafferrabile. Nella regione delle parole, del discorso, questa parte è ignorata. Di solito sfugge anche a noi. Solo a certe condizioni possiamo raggiungerla o disporne. Sono moti interiori, vaghi, che non dipendono da alcun oggetto e non hanno intenzione, stati che, simili ad altri legati alla purezza del cielo, al profumo di una stanza, non sono motivati da alcunché di definibile, tanto che il linguaggio, il quale, quanto agli altri, ha il cielo, la stanza cui fare riferimento, è spossessato, non può dire nulla.
     Georges Bataille  

  • La visione che ha finito per dominare nella tradizione occidentale è quella della creatio ex nihilo, cioè di un gesto sovrano da cui tutto parte. La tradizione indiana si colloca all'opposto: c'è una pienezza che precede il mondo - ed è tutto ciò che già esiste, in uno stato di latenza, in Prajapati. Il mondo è il risultato del rompersi di questa pienezza e comincia a vivere nel momento in cui dilagano le acque che gli scorrono dentro.
     Roberto Calasso  

Tags correlati
Riferimenti