Uomo completamente ottuso
L’ignorare che è dal compiere attività – in ogni ambito – che sorgono le disposizioni del carattere, è proprio di un uomo completamente ottuso. Inoltre è illogico che chi commette ingiustizia non voglia essere ingiusto, o chi compie atti di incontinenza non voglia essere incontinente. E se qualcuno, senza che lo ignori, compie azioni in seguito alle quali sarà ingiusto, volontariamente sarà ingiusto. E certo, se lo vuole, quando è ingiusto non cesserà di esserlo e non sarà giusto. Infatti neppure chi è malato diventerà sano. E se si trova in questa condizione, volontariamente sarà malato se ha vissuto in modo intemperante e non ha dato retta ai medici. Allora, dunque, gli era possibile non essere malato, ma una volta che si è lasciato andare non è più possibile, come pure a chi ha lanciato una pietra è più possibile ritirarla. Ma tuttavia dipendeva da lui lo scagliarla: infatti il principio era in lui. Cosi anche per l’ingiusto e per l’incontinente all’inizio era possibile non diventare tali: perciò lo sono volontariamente; ma una volta che lo sono diventati non è più possibile non esserlo. E non soltanto i vizi dell’anima sono volontari, ma per alcuni lo sono anche quelli del corpo, e per costoro noi anche abbiamo biasimo. Infatti nessuno biasima coloro che sono deformi per natura, ma coloro che lo sono diventati per mancanza di ginnastica e di cura. E parimenti è anche per la debolezza e l’infermità: nessuno infatti incolpa chi è cieco per natura o in seguito ad una malattia o ad una ferita, ma piuttosto ne avrà compassione; ma ognuno biasimerà chi lo è diventato in seguito ad ubriachezza o altra incontinenza. Pertanto dei vizi che concernono il corpo, quelli che dipendono da noi sono biasimati, mentre quelli che non dipendono da noi non lo sono. E se è così, anche nel caso degli altri vizi quelli che sono biasimati dipenderanno da noi.
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Crediti
 Aristotele
 Etica Nicomachea
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Quotes per Aristotele

Se esiste qualcosa di eterno ed immobile separabile dalla materia, è evidente che la conoscenza di esso concerne una scienza teoretica che non è la fisica né la matematica, ma di una scienza superiore, la teologia. [...] Se la divinità è presente in qualche luogo, essa è presente in una natura siffatta [eterna e immutabile], ed è indispensabile che la scienza più veneranda si occupi del genere più venerando.  Metafisica

Compiendo cose giuste diventiamo giusti, compiendo cose moderate diventiamo moderati, facendo cose coraggiose, coraggiosi.

L'esercitare il senno e il conoscere è dunque la funzione dell'anima e questa è la cosa più desiderabile di tutte per gli uomini, come penso sia anche il vedere per gli occhi, che chiunque desidererebbe possedere, anche se per mezzo di esso non gli dovesse venire nulla di diverso dalla vista stessa.

La più gran conquista in assoluto è la padronanza della metafora. Si tratta di qualcosa che non può essere appresa dagli altri ed è anche un segno di genialità, giacché una buona metafora implica la percezione intuitiva delle somiglianze tra oggetti dissimili.

Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono.