L'uomo a una dimensione è un uomo che non può immaginare una realtà diversa dalla realtà esistente. La sua mente è stata ridotta a una singola dimensione, in cui tutto ciò che esiste è ciò che viene presentato dal sistema dominante. L'uomo a una dimensione non è in grado di immaginare un mondo diverso, perché il sistema gli ha fatto credere che questo sia l'unico mondo possibile. L'uomo a una dimensione
Il sistema dominante ha creato un'illusione di libertà, in cui l'uomo a una dimensione crede di avere la possibilità di scegliere il proprio destino. Tuttavia, questa libertà è illusoria, perché le scelte disponibili sono tutte limitate dal sistema stesso. L'uomo a una dimensione non è libero di scegliere il proprio destino, ma è costretto a conformarsi alle esigenze del sistema dominante. L'uomo a una dimensione
Le persone si riconoscono nelle loro merci; trovano la loro anima nella loro automobile, nel giradischi ad alta fedeltà, nella casa a due piani, nell'attrezzatura della cucina.
L'uomo a una dimensione non è in grado di sperimentare la vera felicità, perché la felicità è stata ridotta a un insieme di beni materiali e di consumi. L'uomo a una dimensione cerca la felicità attraverso il possesso di oggetti, ma questo non può portare alla vera felicità, perché la felicità si trova solo nell'esperienza della vita stessa. L'uomo a una dimensione
I fatti che convalidano la teoria critica di questa società e del suo fatale sviluppo son tutti presenti: l'irrazionalità crescente dell'insieme; lo spreco e la limitazione della produttività; il bisogno dell'espansione aggressiva; la minaccia costante della guerra; lo sfruttamento intensificato; la disumanizzazione. E tutti rimandano all'alternativa storica: l'impiego pianificato delle risorse per la soddisfazione dei bisogni vitali con un minimo di fatica, la trasformazione del tempo dedicato a passatempi in vero tempo libero, la pacificazione della lotta per l'esistenza. L'uomo a una dimensione
Ancora nessun commento