Sono passati, da allora, parecchi anni. La parete delle scale, su cui vidi allungarsi il riflesso della sua candela, non esiste più da molto tempo. Anche dentro di me tante cose sono andate distrutte, che credevo dovessero durare per sempre, e altre nuove ne sono sorte generando sofferenze e gioie che allora non avrei potuto prevedere, così come le antiche mi sono divenute difficili a comprendere. Da molto tempo ormai, mio padre ha cessato di dire alla mamma: Va col piccino. La possibilità di ore simili non rinascerà mai per me. Ma, da qualche tempo, ricomincio a percepire con chiarezza, se tendo l’orecchio, i singhiozzi che ebbi la forza di trattenere dinanzi a mio padre e che scoppiarono più tardi, quando mi trovai solo con la mamma. In realtà non sono mai cessati; ed è soltanto perché la vita ora tace più spesso intorno a me che li sento di nuovo, come quelle campane di conventi che i rumori della città coprono così bene durante il giorno da farle credere ferme, ma che riprendono a suonare nel silenzio della sera
Va col piccino
Crediti
Quotes per Marcel Proust
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