La creazione di mondi immaginari per interpretare la realtà umanaL’essere umano, immerso nell’enigmatica complessità dell’esistenza, ha da sempre cercato di dare forma e significato al mondo che lo circonda. Tuttavia, questa impresa è tutt’altro che semplice: la realtà autentica – per usare le parole dell’autore – non è afferrabile né completamente conoscibile. Tale realtà, priva di una figura chiara e coerente, si manifesta come un mistero profondo e insondabile. Di fronte a essa, l’uomo reagisce attivando il suo apparato intellettuale, che non si limita a comprendere ma, più propriamente, a immaginare e creare.

In questo contesto, l’immaginazione umana svolge un ruolo fondamentale, plasmando vari mondi che permettono all’uomo di ordinare l’universo secondo schemi e logiche comprensibili. È così che nascono il mondo matematico, il mondo fisico, il mondo religioso, quello morale, politico e anche quello poetico. Ciascuno di questi è, per l’uomo, un mondo separato, con una propria coerenza interna, una struttura e un ordine precisi che riflettono un tentativo di risposta al caos della realtà oggettiva.

La creazione di mondi immaginari, quindi, è una forma di adattamento, ma non nel senso tradizionale: non si tratta di un adattamento a una realtà esterna fissa, ma di una corrispondenza con le aspettative e le predisposizioni interne dell’individuo. L’uomo non costruisce solo ciò che vede, ma soprattutto ciò che spera, teme e desidera, trasformando l’ignoto in qualcosa di più gestibile e ordinato.

Questi mondi immaginari, che possono essere il risultato di approcci scientifici o di visioni religiose e poetiche, sono perciò frutto della nostra immaginazione, anche se, in alcuni casi, essi risultano così aderenti alla nostra percezione della realtà che tendiamo a confonderli con la realtà stessa. Prendiamo ad esempio il mondo matematico, che per molti rappresenta la massima approssimazione della realtà. Eppure, per quanto ci appaia vero e concreto, esso rimane una costruzione simbolica, un mondo interno concepito dalla mente umana per rispondere ai quesiti che il mistero dell’esistenza ci pone.

La distinzione tra mondo immaginario e realtà autentica diventa chiara quando riflettiamo sul fatto che ogni mondo immaginario possiede limiti e incongruenze. Questi mondi rispondono solo parzialmente alla complessità dell’universo, creando inevitabilmente aree di discordanza. Anche nei casi di maggiore aderenza alla realtà, esistono sempre discrepanze tra la struttura interna del mondo immaginario e l’essenza della realtà autentica. È questo ciò che intende l’autore quando afferma che questi mondi non si confondono mai completamente con la realtà: essi appaiono spesso coerenti in superficie, ma il loro adattamento alla complessità della realtà rimane sempre incompleto e parziale.

L’esempio emblematico di questa discrepanza è offerto dalla celebre figura di Don Chisciotte e della sua amata immaginaria, Dulcinea. Aldonza Lorenzo, la donna reale, non coincide con l’immagine idealizzata che Don Chisciotte proietta su di lei: Dulcinea è una creazione interna del cavaliere, un “mondo immaginario” nato dalla sua personale necessità di trovare un ideale di perfezione. Questa immagine, per Don Chisciotte, diventa una realtà talmente viva e convincente che egli arriva a confonderla con il vero. Tuttavia, Dulcinea rimane una costruzione soggettiva, un prodotto della fantasia del cavaliere, separato dal mondo concreto e tangibile.

Ogni individuo, in fondo, costruisce i propri mondi immaginari, sia che si tratti di uno scienziato, di un poeta o di un filosofo. Ciascuno, infatti, dà vita a una versione del mondo che rispecchia la propria visione, le proprie credenze e i propri valori. Come il matematico, il fisico o il teologo, ognuno di noi plasma un universo interiore che riflette ciò che ci è più caro e vicino, e lo utilizza per fronteggiare l’ignoto. È in questo senso che tali mondi immaginari, pur essendo intimamente nostri, finiscono per diventare universali, offrendo un terreno comune per le interpretazioni condivise e collettive della realtà.

Così, la creazione di mondi immaginari appare non solo come un meccanismo di difesa o di adattamento, ma come una vera e propria modalità di interpretazione dell’esistenza. Questi mondi ci appartengono in modo unico e personale, e al contempo fungono da tramite per comprendere e rappresentare una realtà che, altrimenti, rimarrebbe insondabile e priva di significato.

Crediti
 Autori Vari
 La ricerca della verità soggettiva: esplorazione dell’immaginazione e della percezione
 SchieleArt •   • 



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    Va', non fermarti, va', protetto dalla tua fede,
    sul tuo destriero fantastico che io amo,
    va', spigolatore sublime! - gli oblii della legge
    sono più numerosi, più grandi, di un tempo.

    Hurrah! noi ti seguiamo, noi, i poeti santi,
    dai capelli cinti di follia e di verbena.
    Guidaci all'assalto delle grandi fantasie,

    e presto, nonostante i tradimenti,
    sventolerà l'alato stendardo delle Poesie
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     Paul Verlaine  

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