Joan MiróJung nutriva una grande ammirazione per Freud, riconoscendo il suo ruolo fondamentale come padre della psicoanalisi. La psicoanalisi, come disciplina, ha rappresentato una svolta epocale nella comprensione dell’essere umano, e Freud è stato il pioniere di questo approccio. La sua capacità di affrontare gli aspetti oscuri della psiche umana ha aperto la strada a una riflessione profonda sulle dinamiche interne degli individui, toccando realtà che sfuggono alla logica razionale e al pensiero lineare. In un’epoca in cui la scienza e la ragione dominavano la scena intellettuale, Freud ha avuto il coraggio di esplorare il magma interiore della psiche, un materiale psichico spesso rimosso e difficile da elaborare.

Freud ha introdotto concetti innovativi, come l’inconscio, che hanno rivelato la complessità della mente umana. Ha dimostrato che le azioni e i pensieri degli individui non sono sempre il risultato di un pensiero cosciente e razionale, ma possono essere influenzati da desideri, paure e conflitti nascosti. Questa prospettiva ha ampliato il campo della psicologia, portando a una maggiore comprensione delle motivazioni umane. Jung, nel riconoscere l’importanza di queste intuizioni, ha visto in Freud un mentore e un modello da seguire.

Tuttavia, la visione di Jung si è evoluta nel tempo, portandolo a sviluppare le proprie teorie. Mentre Freud si concentrava principalmente sull’inconscio personale e sui conflitti psicologici legati alla sessualità, Jung ha ampliato il concetto di inconscio introducendo l’idea di inconscio collettivo. Questo concetto si riferisce a una parte della psiche umana che trascende l’esperienza individuale e contiene archetipi e simboli universali condivisi da tutta l’umanità. Jung ha esplorato la mitologia, la religione e i sogni come strumenti per accedere a questa dimensione profonda della psiche, un approccio che differisce notevolmente da quello di Freud.

Nonostante le divergenze, l’ammirazione di Jung per Freud rimase costante. Jung riconosceva che senza le intuizioni di Freud, la psicologia non avrebbe raggiunto il livello di profondità e complessità che ha oggi. La sua critica a Freud non era tanto una negazione del valore delle sue scoperte, quanto piuttosto un tentativo di espandere il campo della psicoanalisi oltre i confini stabiliti da Freud. Jung era consapevole che la psiche umana è un’entità complessa, e che limitare la sua comprensione alle sole dinamiche sessuali e ai conflitti personali sarebbe stato riduttivo.

Inoltre, Jung si rese conto che la spiritualità e la religione giocano un ruolo cruciale nella vita delle persone, un aspetto che Freud tendeva a trascurare. Jung credeva che la ricerca di significato e la connessione con il sacro siano elementi fondamentali dell’esperienza umana. Questo approccio più olistico ha portato Jung a sviluppare una forma di terapia che integrava elementi psicologici e spirituali, permettendo ai suoi pazienti di esplorare non solo le loro paure e conflitti, ma anche le loro aspirazioni e desideri più profondi.

L’ammirazione di Jung per Freud è un esempio di come le idee possano evolversi e divergere nel tempo. Se da un lato Jung ha riconosciuto il contributo fondamentale di Freud alla psicoanalisi, dall’altro ha anche cercato di superare le limitazioni delle teorie freudiane, aprendo nuovi orizzonti nella comprensione della psiche umana. La loro interazione ha contribuito a plasmare il panorama della psicologia moderna, rendendo entrambi i pensatori figure fondamentali nella storia del pensiero psicologico.

Crediti
 Autori Vari
 Jung e l'Inconscio: Un viaggio interiore
  Conversazioni tra Davide D'Alessandro, psicologo clinico, insieme al professor Domenico Rosaci
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Quotes per Autori Vari

La storia d'Africa è stata sempre raccontata dal cacciatore e sarà assai diversa quando un giorno potrà essere raccontata da un leopardo.

Solo l'uomo istruito — disse Mencio — è capace, senza un reddito permanente, di avere una mente perseverante. Il popolo, se non ha un reddito permanente, non ha una mente perseverante. Quando non ha una mente perseverante, non c'è nulla che eviti in fatto di rilassatezza, di dissolutezza, di depravazione e di licenza. Lasciarlo cadere in colpa per poi perseguirlo e punirlo, significa tendergli un tranello.  Testi confuciani

Deleuze & Parnet & Guattari  Se esiste un mondo kafkiano, esso non è certo quello dello strano o dell'assurdo, ma un mondo in cui l'estrema formalizzazione giuridica degli enunciati (domande e risposte, obiezioni, patrocini, attese, deposizione di conclusioni, verdetto) coesiste con la più intensa formalizzazione macchinica, la macchinazione degli stati di cose e di corpi (macchina-nave, macchina-albergo, macchina-circo, macchina-castello, macchina-processo). Una sola ed identica funzione-K, con i suoi agenti collettivi e le sue passioni di corpi, Desiderio.

Tutto passa attraverso la persona e nulla può esser definito a priori.

Un Essere, dotato di superiore capacità di comprensione e di più perfetta intelligenza, che guardasse all'uomo e al suo agire, sorriderebbe dell'illusione umana di agire secondo libertà [...]. Questa è la mia opinione, sebbene io sappia bene che essa non è pienamente dimostrabile [...]. L'uomo rifiuta di essere considerato un oggetto impotente rispetto al corso dell'Universo. Ma la legalità degli eventi – come essa si svela più o meno chiaramente nella natura inorganica – dovrebbe forse interrompersi di fronte alle attività del nostro cervello?  Benjamin Libet, Anthony Freeman, Keith Sutherland


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