Alberto PancorboNon solo nei sogni, ma anche nelle persone che incontriamo e nelle esperienze che viviamo, dobbiamo cercare di andare oltre il significato immediato delle cose. Ogni incontro, ogni relazione, ogni evento della nostra vita porta con sé un carico simbolico che va al di là della mera apparenza. Per esempio, nostra madre non è soltanto un individuo di carne e ossa che ci ha accudito da bambini; è anche il simbolo di qualcosa di più profondo che ci portiamo dentro, rappresentando l’archetipo della madre, della nutrice, della protezione e della cura. Questa dimensione simbolica è centrale nel pensiero di Jung e nella sua interpretazione della psiche umana.

Jung compie un salto significativo nel modo di intendere la conoscenza umana, un salto che recupera un modo di ragionare esistito nel passato. Egli ci invita a esplorare la profondità del simbolismo e a riconoscere che ogni immagine, ogni figura e ogni evento possono avere molteplici significati. Questo approccio richiede una sensibilità e una lungimiranza che spesso vengono trascurate nella società contemporanea, dove il pensiero razionale e scientifico tende a dominare.

La capacità di interpretare simboli è fondamentale per la nostra comprensione di noi stessi e delle nostre esperienze. Jung ha sostenuto che i simboli servono come ponte tra il conscio e l’inconscio, permettendoci di esplorare le dimensioni più profonde della nostra psiche. Attraverso i simboli, possiamo accedere a significati che vanno oltre la logica e il raziocinio, rivelando verità nascoste che risiedono nel nostro essere.

L’interpretazione dei simboli non è un processo semplice; richiede attenzione, riflessione e apertura mentale. I simboli possono manifestarsi in molte forme, dalle immagini nei sogni alle emozioni che proviamo in determinate situazioni, fino alle persone che incontriamo lungo il nostro cammino. Ogni simbolo ha una sua storia e un suo significato, spesso legato alle esperienze individuali e collettive.

Jung ha evidenziato l’importanza del contesto culturale e storico nella comprensione dei simboli. I simboli non sono universali in modo assoluto; essi possono variare in base alla cultura, all’epoca e all’esperienza personale. Tuttavia, Jung ha anche sostenuto che esistono archetipi universali, simboli che emergono in diverse culture e che rappresentano esperienze umane condivise. Questi archetipi, come il guerriero, la madre, l’eroe e il saggio, hanno una risonanza profonda e possono fornire indizi preziosi per la nostra comprensione di noi stessi.

Per Jung, l’interpretazione dei simboli è essenziale per il processo di individuazione, il cammino verso la realizzazione del sé. Questo processo implica l’integrazione di elementi inconsci nella coscienza, e i simboli fungono da guide lungo questo viaggio. Attraverso l’analisi dei simboli, possiamo scoprire parti di noi stessi che erano rimaste nascoste o trascurate, portando alla luce desideri, paure e potenzialità che avevamo dimenticato.

Inoltre, Jung riteneva che l’arte e la creatività fossero espressioni vitali dell’inconscio e che, attraverso di esse, potessimo esplorare e comprendere i simboli in modo più profondo. L’arte, in tutte le sue forme, offre un linguaggio simbolico che può comunicare esperienze e emozioni che altrimenti sarebbero difficili da esprimere. Attraverso l’arte, possiamo entrare in contatto con il nostro mondo interiore e dare voce a ciò che è nascosto.

La sfida contemporanea è quella di riscoprire e rivalutare il potere dei simboli nella nostra vita quotidiana. In un’epoca in cui la razionalità e il materialismo sembrano prevalere, è fondamentale riconoscere l’importanza di un approccio più profondo e olistico alla nostra esistenza. La capacità di vedere e interpretare i simboli ci permette di vivere una vita più autentica e significativa, in cui le esperienze e le relazioni acquisiscono un significato più ampio.

L’interpretazione dei simboli è una chiave per accedere a una comprensione più profonda di noi stessi e del nostro mondo. Attraverso questa lente, possiamo scoprire la ricchezza dell’inconscio e riconoscere che le esperienze quotidiane sono cariche di significati e opportunità di crescita. Jung ci invita a guardare oltre il superficiale e a esplorare le profondità della nostra psiche, recuperando un modo di pensare che ci connette con la nostra umanità e con l’universo simbolico che ci circonda.

Crediti
 Autori Vari
 Jung e l'Inconscio: Un viaggio interiore
  Conversazioni tra Davide D'Alessandro, psicologo clinico, insieme al professor Domenico Rosaci
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Quotes per Autori Vari

Gli uomini temono il pensiero più di qualsiasi cosa al mondo, più della rovina, più della morte stessa. Il pensiero è rivoluzionario e terribile. Il pensiero non guarda ai privilegi, alle istituzioni stabilite e alle abitudini confortevoli. Il pensiero è senza legge, indipendente dall'autorità, noncurante dell'approvata saggezza dell'età. Il pensiero può guardare nel fondo dell'abisso e non avere timore. Ma se il pensiero diventa proprietà di molti e non privilegio di pochi, dobbiamo finirla con la paura.

Giovanni: Lo sai che con 20 milioni si può comprare un bar in Costa Rica? Sulla spiaggia. Sole, mare, un sacco di palme.
Aldo: Tutto l'anno in costume.
Giovanni: Tutto l'anno in costume. Nessuno che ti rompe le palle; che ti dice quello che devi fare. Certo, ci vuole coraggio, bisogna abbandonare tutto.
Aldo: E se ti va male?
Giovanni: Be', il rischio c'è. Del resto, se non rischi. Tu hai mai rischiato?
Aldo: Una volta; una volta ho messo 2 fisso a Inter-Cagliari.  Tre uomini e una gamba

Nella vita non si può evitare il cambiamento, non si possono evitare le perdite. La libertà e la felicità risiedono nella flessibilità e nella facilità con le quali ci muoviamo attraverso il cambiamento.

Solo l'uomo istruito — disse Mencio — è capace, senza un reddito permanente, di avere una mente perseverante. Il popolo, se non ha un reddito permanente, non ha una mente perseverante. Quando non ha una mente perseverante, non c'è nulla che eviti in fatto di rilassatezza, di dissolutezza, di depravazione e di licenza. Lasciarlo cadere in colpa per poi perseguirlo e punirlo, significa tendergli un tranello.  Testi confuciani

L'immagine, inizia in qualche modo a comunicare, che si ha che fare con il fascino. Uno stato di incoscienza. Una sorta di trance. Sono interessato al modo in cui le immagini creano trance, come entrando ci si lascia sedurre in loro. E dove uno è preso se si segue.


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