Vita irrealeNon subordinarsi a niente, né a un uomo né a un amore né a un’idea; avere quell’indipendenza distante che consiste nel diffidare della verità e, ammesso che esista, dell’utilità della sua conoscenza. (…) Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione: ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero. (…) No: niente legami, neppure con noi stessi! Liberi da noi stessi e dagli altri, contemplativi privi di estasi, pensatori privi di conclusioni, vivremo, liberi da Dio, il piccolo intervallo che le distrazioni dei carnefici concedono alla nostra estasi da cortile.

Non amiamo mai nessuno. Amiamo solamente l’idea che ci facciamo di qualcuno. È un nostro concetto (insomma, noi stessi) che amiamo. Questo discorso vale per tutta la gamma dell’amore. Nell’amore sessuale cerchiamo il nostro piacere ottenuto attraverso un corpo estraneo. Nell’amore che non è quello sessuale cerchiamo un nostro piacere ottenuto attraverso un’idea nostra. (…) Perfino l’arte, nella quale si realizza la conoscenza di noi stessi, è una forma di ignoranza. Due persone dicono reciprocamente “ti amo”, o lo pensano, e ciascuno vuol dire una cosa diversa, una vita diversa, perfino forse un colore diverso o un aroma diverso, nella somma astratta di impressioni che costituisce l’attività dell’anima. Oggi sono lucido come se non esistessi. Il mio pensiero è evidente come uno scheletro, senza gli stracci carnali dell’illusione di esprimere. E queste considerazioni non sono nate da niente: o almeno da nessuna cosa per lo meno che sieda nella platea della mia coscienza. (…) Vivere è non pensare.

La felicità è fuori dalla felicità. Non c’è felicità se non con consapevolezza. Ma la consapevolezza della felicità è infelice, perché sapersi felice è sapere che si sta attraversando la felicità e che si dovrà subito lasciarla. Sapere è uccidere, nella felicità come in tutto.

Diventato una pura attenzione dei sensi, fluttuo senza pensieri e senza emozioni. (…) Come vorrei, lo sento in questo momento, essere una persona capace di vedere tutto questo come se non avesse con esso altro rapporto se non vederlo (…). Non aver imparato fin dalla nascita ad attribuire significati usati a tutte queste cose; poter separare l’immagine che le cose hanno in sé dall’immagine che è stata loro imposta. (…) Smarrisco l’immagine che vedevo. Sono diventato un cieco che vede. (…) Tutto questo non è più la Realtà: è semplicemente la Vita.

Crediti
 Fernando Pessoa
 Il libro dell'inquietudine
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Quotes per Fernando Pessoa

Anche la sua assenza è una cosa che sta con me.
E l'amo tanto che non so come desiderarla.
Se non la vedo, la immagino e sono forte come gli alberi alti.
Ma se la vedo tremo, non so che ne è di ciò che sento
nella sua assenza.
In tutto me stesso ogni forza mi abbandona.
Tutta la realtà mi guarda come un girasole
con il suo viso nel mezzo.

Arrivava elegante, veloce,
senza fretta e con un sorriso,
e io, che sento con la testa,
scrissi subito la poesia giusta.

In essa non parlo di lei
né, come adulta bambina,
svoltava l'angolo di quella via,
che è l'eterno angolo...

Nella poesia parlo del mare,
delle onde e del mio struggimento.
La leggo per ricordare
e una figura che svolta l'angolo
mi piange nel mare.

L'uomo non deve potersi guardare in faccia. È la cosa più terribile. La Natura gli ha fatto dono di non poterla vedere, così come di non poter fissare i propri occhi. Soltanto nell'acqua dei fiumi e dei laghi poteva scrutare il suo volto. E la postura che doveva assumere era peraltro simbolica. Doveva piegarsi, abbassarsi, per commettere l'ignominia di vedersi. Chi ha inventato lo specchio ha avvelenato l'anima dell'uomo.  Il libro dell'inquietudine

Diventato una pura attenzione dei sensi, fluttuo senza pensieri e senza emozioni. Come vorrei, lo sento in questo momento, essere una persona capace di vedere tutto questo come se non avesse con esso altro rapporto se non vederlo. Non aver imparato fin dalla nascita ad attribuire significati usati a tutte queste cose; poter separare l'immagine che le cose hanno in sé dall'immagine che è stata loro imposta. Smarrisco l'immagine che vedevo. Sono diventato un cieco che vede. Tutto questo non è più la Realtà: è semplicemente la Vita.

È così difficile descrivere ciò che si sente
quando si sente che si esiste veramente,
e che l'anima è un'entità reale,
che non so quali sono le parole umane
con cui si possa definirlo.