Nella vecchia casa erano rimasti il piccolo Sebastiano e Peppino (che però l’anno venturo sarebbe sciamato anche lui per gli studi liceali, a Sassari o a Cagliari), e poi trascorreva lunghi periodi Ludovico, che aveva superato la licenza liceale svolgendo il tema Quisque est suae fortunae faber, e sostenendo che non era vero. Del che si era parlato a lungo e ancora si parlava. Purtroppo, dopo lo sforzo, la sua nevrosi si era accentuata, e frequentava poco la facoltà di legge alla quale si era iscritto. Poteva darsi (ma forse anche questo faceva parte della nevrosi) che lo turbasse la vista di quei goliardi sassaresi, che prendevano la vita con tanto impeto e quasi con irrisione, decisi allo studio come alla sbornia, molti dei quali venivano dagli sperduti paesi dell’interno, con l’audacia dei poveri che scoprono il mondo: la sottile trama della sua vita programmata ne restava sconvolta. Fatto si è che passava gran tempo a Nuoro, quasi in un prolungamento di infanzia, e là cominciava a formare, accanto alla letteraria, la biblioteca giuridica, cioè ad acquistare i trattati e le monografie che avrebbe letto quando sarebbe venuta l’ora. Pian piano, per il suo forbito parlare, per la prudenza che mascherava la sua fondamentale incertezza, per le massime eterne attraverso le quali sfuggiva alla pericolosità dell’azione, per la sua stessa precarietà fisica, andava diventando il punto di riferimento nella vita familiare, e lo stesso Don Sebastiano cominciava a consultarlo nelle difficoltà che incontrava, egli che non avrebbe mai chiesto o ascoltato i consigli di uno della famiglia, come ben sapeva nella sua tristezza Donna Vincenza. La quale cullava ancora questo figlio, ansiosa per la sua salute, e astiosa verso Sanna, che non si accorgeva di nulla.
Canne al vento di Grazia Deledda
Questo romanzo, ambientato in Sardegna, esplora temi simili di tradizione familiare e cambiamento sociale.
Padre padrone di Gavino Ledda
Un’opera autobiografica che affronta il tema dell’istruzione e dell’emancipazione in Sardegna.
Il giorno del giudizio di Salvatore Satta
Questo romanzo, anch’esso ambientato a Nuoro, offre un’altra prospettiva sulla vita familiare e sociale in Sardegna nel XX secolo.
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