Fotografiamo tutto: noi stessi nello specchio dell’ascensore, un tramonto, un’alba, di fatto non vivendo mai in modo diretto la realtà, ma pensando all’inquadratura. A frapporre fra noi e la vita un congelatore di immagini e sensazioni, che accumuleremo in una memoria digitale destinata a non essere consultata mai, perdendoci così il sapore vero della vita.
Quando si va per musei ad esempio si tende più a fotografare le opere e condividerle sui social, piuttosto che a godersi la visita: così si finisce per appiattire l’intera esperienza riducendola alla visione di uno schermo. Siamo passati dall’era dell’homo sapiens a quella dell’homo videns che, spostandosi dall’essere all’avere, soggiace alla necessità di fotografare qualsiasi cosa in qualsiasi momento. Per gli antichi il «qui ed ora» era la saggezza più grande. Forse dovremmo tornare a farlo anche noi, a vivere il momento nel momento.
Non è possibile amarsi e separarsi.
Si vorrebbe che fosse possibile.
Si può trasformare l'amore, ignorarlo, sprecarlo,
ma non si può estirparlo dall'anima.
Lo so per esperienza che i poeti hanno ragione: l'amore è eterno.
Edward Morgan ForsterNon possiamo capire la realtà se non siamo disposti a trasformarci.
Hermann Hesse Narciso e BoccadoroQuand'ero giovane, avevo ali forti e instancabili, ma non conoscevo le montagne. Quando fui vecchio, conobbi le montagne ma le ali stanche non tennero più dietro alla visione. Il genio è saggezza e gioventù.
Edgar Lee MastersCi sono momenti nella vita in cui comprendiamo che l'assurdo, l'impossibile e l'inconcepibile sono in realtà tanto ordinari quanto semplici. Improvvisamente vediamo con chiarezza tutto l'intreccio della vita: scompaiono dietro le quinte persone che credevamo importanti e dall'ombra emergono altre di cui non sapevamo nulla, ma non appena appaiono sappiamo che le stavamo aspettando, e loro aspettavano noi, in un destino comune.
Sándor Márai La donna giustaGli esistenzialisti sono scomparsi all'arrivo degli strutturalisti. All'arrivo di Lacan. Gli strutturalisti erano interessati al linguaggio, alla grammatica e alle parole. Sartre e gli esistenzialisti invece erano interessati all'esperienza. Ovviamente io sto con gli esistenzialisti. Con le parole puoi dire qualunque cosa. Puoi mentire finché vuoi, ma non puoi mentire quando ri-crei un'esperienza. Come diceva La Rochefoucauld: «Perché parli tanto? Che hai da nascondere?». Spesso le parole servono a nascondere le cose. Io voglio avere un ricordo perfetto e controllo perfetto del passato. Che senso avrebbe allora mentire?
Louise Bourgeois Distruzione del padre, Ricostruzione del padre
- La musica tra libertà e ingabbiamento
Ogni grande movimento musicale nasce dall'adolescenza e dalla ribellione, ma il successo lo ingabbia, privandolo della sua libertà ed evoluzione
- Evoluzione della felicità nel tempo
La felicità è passata da ideale filosofico a prodotto commerciale. Il positivismo tossico ha influenzato la salute mentale e le relazioni personali.
- La felicità come obbligo culturale
La ricerca della felicità si è trasformata in un obbligo culturale, creando una pressione per essere sempre felici e spesso ignorando emozioni negative.
- Distruzione del passato
La perdita di memoria storica minaccia le nuove generazioni e l'Europa, riscoperta solo dalla pandemia.
- La memoria come forza attiva nel pensiero di Benjamin
Esplora la concezione di Walter Benjamin sulla memoria e la tradizione, dove la memoria diventa una forza attiva per decostruire narrazioni dominanti.
La società dello spettacolo di Guy Debord
Un saggio fondamentale per capire come le immagini e i media influenzino la percezione della realtà. Debord spiega come la rappresentazione sostituisca l’esperienza diretta e trasformi la società in un mondo di apparenze. Il testo critica l’allontanamento dal vero vivere, descrivendo una situazione che anticipa l’attuale era dell’immagine.
Homo videns: Televisione e post-pensiero di Giovanni Sartori
Sartori esplora il passaggio dalla cultura della parola a quella dell’immagine, definendo l’homo videns come un individuo che percepisce il mondo solo attraverso il filtro dello schermo. L’autore evidenzia le conseguenze di questa evoluzione per la conoscenza e l’esperienza diretta, tematiche affini al fenomeno della fotografia compulsiva.
L’arte di vivere consapevolmente di Erich Fromm
Questo libro invita a un ritorno alla presenza e alla consapevolezza, esaminando come il valore del qui ed ora possa portare a una vita autentica. Fromm offre un’analisi filosofica e pratica su come recuperare l’esperienza reale in una società che sempre più si allontana dalla vita vissuta a causa della tecnologia e della distrazione costante.
Ancora nessun commento