Adesso, mi intestardisco il più possibile. Perché? Voglio essere poeta, e lavoro per rendermi veggente: voi non ci capireste niente, ed io non saprei come spiegarvi. Si tratta di arrivare all’ignoto mediante la sregolatezza di tutti i sensi. Le sofferenze sono enormi, ma bisogna essere forti, essere nati poeti, e io mi sono riconosciuto poeta. Non è colpa mia. È falso dire: Io penso: si dovrebbe dire mi si pensa. – Perdonate il gioco di parole. Peccato per il legno che è il violino, e ignaro delle provocazioni, cavilla su ciò che ignora del tutto!

Anna Maria Tocchetto ⋮ Frammenti ⋮ Jean-Luc Nancy ⊚
Esiste l’amore in tutta la sterminata estensione del termine, l’amore senza confini, l’amore per l’umanità, il mondo, la musica, il mare o la montagna, la poesia o la filosofia, che è essa stessa amore della sapienza. Non è così? Quest’ultima, a sua volta⋯

Bruno Filippi ⋮ Frammenti ⊚
Io non credo al diritto. La vita, che è tutta una manifestazione di forze incoerenti, inconosciute e inconoscibili, nega l’artificiosità umana del diritto. Il diritto nacque quando ci fu tolto infatti in origine l’umanità non aveva nessun diritto. Viveva,⋯

Arthur Rimbaud ⋮ Lettere ⊚
L’intelligenza universale ha sempre sparso le sue idee naturalmente; gli uomini raccoglievano una parte di questi frutti del cervello: si agiva mediante, se ne scrivevano libri: si andava avanti così, perché l’uomo non lavorava su se stesso, non era ancor⋯

Frammenti ⋮ Robert Burton ⊚
Imparare ad essere presenti internamente – essere lo stato di presenza senza parole – spesso comincia con l’essere silenziosi all’esterno, col parlare di meno. Per esempio parlare meno spesso, meno in fretta, meno energicamente e per periodi di tempo più ⋯

Frammenti ⋮ Henry David Thoreau ⊚
Per sei anni non ho pagato la poll-tax . Una volta per questo fui imprigionato, per una notte; e, mentre stavo lì ad esaminare i muri di pietra massiccia, spessi due o tre piedi, la porta di legno e ferro spessa un piede e le grate di ferro dalle quali f⋯

Frammenti ⋮ Marguerite Yourcenar ⊚
I cinici e i moralisti si trovano d’accordo nel collocare le voluttà dell’amore tra i piaceri cosiddetti volgari, tra quello del mangiare e quello del bere, pur dichiarandole meno indispensabili, poiché, ci assicurano, se ne può fare a meno. Dal moralista⋯
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