Riconosci dunque perché il più piccolo dubbio su Alabanda dovette mutarsi in te in disperazione? Perché lo hai respinto in quanto non era proprio un dio?
Tu non volevi uomini, credimi, tu volevi un mondo.
La perdita di tutti i secoli d’oro, così come tu li sentivi fusi in un solo felice momento, lo spirito di tutti gli spiriti di un tempo migliore, la forza di tutte le forze degli eroi, un uomo, uno solo dovrebbe sostituire tutto ciò?
Vedi dunque come sei povero o come sei ricco?
Perché devi essere così orgoglioso e anche cosi abbattuto? Perché si alternano in te, terribili, gioia e dolore?
Perché tu hai tutto e hai nulla, perché il fantasma dei giorni dorati che devono arrivare ti appartiene e, tuttavia, non è ancora là, perché tu sei un cittadino nelle regioni della giustizia e della bellezza, un dio fra gli dei nei tuoi bei sogni che, di giorno, si insinuano in te e, quando ti desti, ti ritrovi sul suolo della Grecia odierna.
Tu hai detto: due volte? O, in un solo giorno, tu vieni buttato giù dal cielo sulla terra ben settanta volte.
Te lo devo confessare? Temo per te.
Difficilmente saprai resistere al destino di questi tempi. Tenterai ancora parecchie cose, ancora…
O dio! e l’ultimo tuo rifugio sarà una tomba.
Volevi un mondo
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