Vorrei sapere quando ti ho perso
in quale data in che momento
forse quel martedì ch’ero triste
o un mese prima d’averti visto
forse quella domenica pomeriggio
ch’ero allegra e parlavo troppo di me
forse in una data remota
inesplicabile e ignota
come il tre marzo del millenovecentotré
Vorrei sapere dove ti ho perso
in che punto preciso della città
forse davanti ad un semaforo
forse in un bar o in una stanza
forse dentro ad un sorriso
forse lungo una lacrima
che colava giù per una guancia
forse tra le aureole gialle dei lampadari
sospese nella nebbia dei viali.
Vorrei sapere perché ti ho perso
il motivo la necessità dell’errore
forse perché non c’è tempo
o perché c’è stato l’inverno
e adesso viene la primavera
ma con tanto poco sole
tra i muri d’acciaio e cemento
che tremano per il rumore
delle macchine, delle fabbriche, degli ascensori.
Ma non voglio sapere che ti ho perso
che ti ho perso e dove e quando e perché.
Articoli simili
Fronte unico
12/02/2020Linea politica che individua nell’unità della classe operaia e nelle sue organizzazioni, sindacali e politiche, lo strumento essenziale nella lotta contro la borghesia e il sistema capitalistico. La necessità di realizzare un fronte unico proletario fu sostenuta dalla III Internazionale (Internazionale) fin dai suoi primi congressi.
L’insegnante è sacro
16/08/2018Avete bisogno di insegnanti che vi aiutino, non vi pare? Ma cosa si intende con aiuto? Non vivete nel mondo da soli, no? Ci sono i vostri compagni, i genitori, il postino, il lattaio: di tutti si ha bisogno, tutti ci aiutiamo a vicenda a vivere in questo mondo.
Trapelare la virilità
03/09/2017All’immagine di un volto da sogno o ideale, è preferibile la faccia di una realtà per quello che è, per le parole che ha, per il suo cortese incespicare, per la bontà che trapela dalla sua virilità, per essersi saputo situare oltre ogni possibile attesa e speranza, senza pretendere niente per sé.
Ancora nessun commento