La macchina che la tirannia
Nel bel mezzo di una riflessione malinconica ho messo alla prova la mia memoria contando le porte, le serrature, i chiavistelli, le catene, le massicce mura e le finestre a grate che mi separano dalla libertà. Tutto ciò, mi son detto, è la macchina che la tirannia, assorta in fredde e gravi meditazioni, si è inventata. Questo è il dominio che l’uomo esercita sull’uomo. Così viene limitato e inebetito un essere formato per spaziare, agire, sorridere e godere. Quanto grande deve essere la depravazione e l’indifferenza di chi difende questo progetto che scambia la salute, l’allegria e la serenità con il pallore di una segreta e con i profondi solchi dell’agonia e della disperazione.

Crediti
 William Godwin
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