Una sorte di arte ibrida che gioca incestuosamente con il presente. Non una ideologia, ma un movimento, quello della pop filosofia, che si è diffuso e ramificato a livello internazionale tramite una nuova generazione di pensatori. Negli ultimi anni ha contagiato filosofi, artisti, giornalisti, editori che hanno trasformato la
popsophia
in un evento culturale ed editoriale sempre più stimolante nel dibattito pubblico contempo contemporaneo. Si tratta di una filosofia mutante che unisce spudoratamente universi antagonisti: la cultura pop e la riflessione filosofica. Un pharmakon intellettuale (che come tutti i medicinali ha molte controindicazioni ad avvertenze) necessario per evitare una gabbia filosofica asfittica. La popsophia
, infatti, si rifiuta di piangere, con odiosa pedanteria, su una felice incantata età dell’oro premoderna e pretecnologica. Al contrario, si confronta aspramente sfacciatamente con le continue trasformazioni dei fenomeni pop che pervadono l’attualità.
Cultura pop e riflessione filosofica
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